Secondo l’emittente Kan, l’IDF ha distrutto migliaia di pacchi umanitari per Gaza rimasti settimane al sole al valico di Kerem Shalom.
Negli ultimi mesi, la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza ha raggiunto livelli allarmanti. Tra le numerose difficoltà che ostacolano l’accesso agli aiuti per la popolazione civile, una notizia diffusa dall’emittente israeliana Kan che cita fonti militari ha scosso ulteriormente l’opinione pubblica: l’esercito israeliano (IDF) ha distrutto e seppellito aiuti umanitari contenuti in oltre 1.000 camion.

Aiuti umanitari distrutti dopo settimane al sole
I camion, secondo quanto riportato da Kan, erano bloccati da settimane sul lato palestinese del valico di Kerem Shalom, uno dei principali punti di transito per i beni destinati a Gaza. Le forniture — in gran parte costituite da alimenti, medicinali e generi di prima necessità — si sono deteriorate o sono scadute a causa dell’esposizione prolungata al sole. “Abbiamo seppellito tutto e ne abbiamo persino bruciato alcune parti,” ha dichiarato una fonte militare israeliana.
Secondo queste fonti, il motivo della distruzione va ricercato in un meccanismo di distribuzione inefficiente, che ha causato l’accumulo e la successiva inutilizzabilità degli aiuti. “Il meccanismo semplicemente non funziona,” ha ammesso un ufficiale, citando problemi di coordinamento e logistica.
Una crisi che peggiora di giorno in giorno
Questo episodio si inserisce in un contesto drammatico. A Gaza la fame è in aumento e la popolazione civile soffre per la carenza di beni essenziali. Organizzazioni umanitarie internazionali e agenzie delle Nazioni Unite hanno più volte denunciato la gravità della situazione, sottolineando l’urgenza di un sistema efficace per garantire che gli aiuti raggiungano i destinatari.
La distruzione di oltre mille camion rappresenta non solo uno spreco di risorse, ma un tragico simbolo dell’incapacità organizzativa che ostacola il soccorso ai civili. In un contesto dove ogni pacco può fare la differenza tra la vita e la morte, l’urgenza di rivedere e potenziare i canali di distribuzione appare più impellente che mai.